Visite culturali a Gela e in Sicilia

William
Visite culturali a Gela e in Sicilia

Informazioni sulla città/località

La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 2000 è parco archeologico regionale. Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il più grande parco archeologico d’Europa e del Mediterraneo. Dista 74 km da Gela con tempo di percorrenza di 1h e 15 min circa in auto.
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Agrigento
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La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 2000 è parco archeologico regionale. Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il più grande parco archeologico d’Europa e del Mediterraneo. Dista 74 km da Gela con tempo di percorrenza di 1h e 15 min circa in auto.
Posta su uno sperone roccioso che domina la piana di Gela e poco distante dalla costa meridionale dell'Isola, Butera fu tra le città più importanti della Sicilia del Medioevo. Tra i siti di maggior interesse troviamo il suo Castello arabo-normanno, risalente all'XI secolo, che ha ricevuto diversi interventi architettonici e ancora oggi è in ottimo stato di conservazione, dopo i lavori di restauro eseguiti nell'ultimo decennio. Interessante anche la Necropoli di Piano della Fiera, in uso fino al VI secolo a.C. e alla fase ellenistica, le cui origini risalgono all'età preistorica. Nel territorio di Butera si erge anche il Castello di Falconara, l'unico tra i manieri della provincia ad affacciarsi sul mare. Risalente al XV secolo, ampliato e rafforzato nel corso del tempo, mantenne la sua funzione di vigilanza contro le incursioni dei pirati fino a tutto il XVIII secolo. La sua Torre, fin dall’antichità, era sede di allevamento di Falconi: da qui venne denominata “della Falconara”. Dista 18 km da Gela con un tempo di percorrenza di 24 minuti in auto.
Butera
Posta su uno sperone roccioso che domina la piana di Gela e poco distante dalla costa meridionale dell'Isola, Butera fu tra le città più importanti della Sicilia del Medioevo. Tra i siti di maggior interesse troviamo il suo Castello arabo-normanno, risalente all'XI secolo, che ha ricevuto diversi interventi architettonici e ancora oggi è in ottimo stato di conservazione, dopo i lavori di restauro eseguiti nell'ultimo decennio. Interessante anche la Necropoli di Piano della Fiera, in uso fino al VI secolo a.C. e alla fase ellenistica, le cui origini risalgono all'età preistorica. Nel territorio di Butera si erge anche il Castello di Falconara, l'unico tra i manieri della provincia ad affacciarsi sul mare. Risalente al XV secolo, ampliato e rafforzato nel corso del tempo, mantenne la sua funzione di vigilanza contro le incursioni dei pirati fino a tutto il XVIII secolo. La sua Torre, fin dall’antichità, era sede di allevamento di Falconi: da qui venne denominata “della Falconara”. Dista 18 km da Gela con un tempo di percorrenza di 24 minuti in auto.

Visite turistiche

La Torre di Manfria era parte di un formidabile sistema difensivo costiero realizzato nella seconda metà del 1500 e uno dei simboli più iconici della città attuale. Il sistema consisteva in segnalazioni con dei fuochi fra i vari fortilizi e fra questi e le città. Oggi molta gente vi si reca per ammirare il suggestivo paesaggio attorno, che offre meravigliosi tramonti sul mare.
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Torre di Manfria
Contrada Manfria
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La Torre di Manfria era parte di un formidabile sistema difensivo costiero realizzato nella seconda metà del 1500 e uno dei simboli più iconici della città attuale. Il sistema consisteva in segnalazioni con dei fuochi fra i vari fortilizi e fra questi e le città. Oggi molta gente vi si reca per ammirare il suggestivo paesaggio attorno, che offre meravigliosi tramonti sul mare.
Le antiche fortificazioni greche si stagliano presso la collina di Capo Soprano e si affacciano sul golfo di Gela. Custodite a lungo dalle dune di sabbia e scoperte solo dopo il sogno di un contadino, le mura Timoleontee sono un esempio unico di architettura militare antica sia per lo stato di conservazione ma soprattutto per la doppia tecnica di edificazione. Si possono ammirare le porte di ingresso alla città, la postierla per le incursioni notturne e le torri di avvistamento. La stategicità del luogo è anche dimostrata dalla presenza di un bunker risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
Mura Timoleontee
13 Viale Indipendenza
Le antiche fortificazioni greche si stagliano presso la collina di Capo Soprano e si affacciano sul golfo di Gela. Custodite a lungo dalle dune di sabbia e scoperte solo dopo il sogno di un contadino, le mura Timoleontee sono un esempio unico di architettura militare antica sia per lo stato di conservazione ma soprattutto per la doppia tecnica di edificazione. Si possono ammirare le porte di ingresso alla città, la postierla per le incursioni notturne e le torri di avvistamento. La stategicità del luogo è anche dimostrata dalla presenza di un bunker risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
A pochi chilometri dalla città di Gela, la Riserva Orientata del Biviere coniuga in sé un percorso di natura e storia, di aree protette e mito. Ancora oggi ricca di pesci e fauna acquatica, questa zona umida protetta è luogo di nidificazione, sosta e nutrimento per una fauna straordinariamente varia: aironi, anatre, rapaci ogni anno ammirati da ornitologi provenienti da tutto il mondo. Inoltre, da qualche decennio, in tutta la piana di Gela sono ritornate a nidificare le cicogne che, ad oggi, costituiscono la più grande colonia d'Italia in continua espansione.
Biviere di Gela
SP51
A pochi chilometri dalla città di Gela, la Riserva Orientata del Biviere coniuga in sé un percorso di natura e storia, di aree protette e mito. Ancora oggi ricca di pesci e fauna acquatica, questa zona umida protetta è luogo di nidificazione, sosta e nutrimento per una fauna straordinariamente varia: aironi, anatre, rapaci ogni anno ammirati da ornitologi provenienti da tutto il mondo. Inoltre, da qualche decennio, in tutta la piana di Gela sono ritornate a nidificare le cicogne che, ad oggi, costituiscono la più grande colonia d'Italia in continua espansione.
Nel 1766 iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa Madre sullo stesso sito su cui in epoca greca sorgeva un tempio pagano. Completata nella prima metà del 1800, la Chiesa, intitolata a Maria Santissima Assunta in Cielo, presenta una pianta a croce latina con schema basilicale e 3 navate. Nel prospetto in stile neo-classico, spicca il doppio ordine di colonne doriche e ioniche, insieme alla cupola e alla torre campanaria del 1837. All'interno vi sono numerose pale dipinte del 1700-1800 oltre a un grande organo del 1939 con 31 canne. Di recente, durante i lavori di ripavimentazione, sono venute alla luca una serie di cripte.
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Chiesa Madre Gela
2 Via Matrice
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Nel 1766 iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa Madre sullo stesso sito su cui in epoca greca sorgeva un tempio pagano. Completata nella prima metà del 1800, la Chiesa, intitolata a Maria Santissima Assunta in Cielo, presenta una pianta a croce latina con schema basilicale e 3 navate. Nel prospetto in stile neo-classico, spicca il doppio ordine di colonne doriche e ioniche, insieme alla cupola e alla torre campanaria del 1837. All'interno vi sono numerose pale dipinte del 1700-1800 oltre a un grande organo del 1939 con 31 canne. Di recente, durante i lavori di ripavimentazione, sono venute alla luca una serie di cripte.
All'alba del 10 Luglio 1943 la settima Armata americana del generale Patton e l'ottava Armata britannica del generale Montgomery sbarcarono in Sicilia e il primo luogo raggiunto dalle truppe americane fu proprio Gela che così fu la prima città d'Europa libera del nazi-fascismo. L'operazione, denominata Husky, fu una delle più imponenti della Seconda Guerra Mondiale e nel territorio di Gela trovò un punto ottimale grazie all'assenza di pareti rocciose e alla presenza di un golfo molto ampio.
Ex Pontile Sbarcatoio
All'alba del 10 Luglio 1943 la settima Armata americana del generale Patton e l'ottava Armata britannica del generale Montgomery sbarcarono in Sicilia e il primo luogo raggiunto dalle truppe americane fu proprio Gela che così fu la prima città d'Europa libera del nazi-fascismo. L'operazione, denominata Husky, fu una delle più imponenti della Seconda Guerra Mondiale e nel territorio di Gela trovò un punto ottimale grazie all'assenza di pareti rocciose e alla presenza di un golfo molto ampio.
Il Castelluccio, come viene comumente chiamato dagli abitanti, è un Castello di Gela che si innalza su una collina gessosa tale da permettere un panorama unico. Anticamente la fortezza, nominata anche Castello Svevo, veniva utilizzata per controllare il territorio e difenderlo dagli attacchi nemici. Le prime testimonianze storiche documentante risalgono al 1143 quando il conte Simone di Butera, con atto scritto, donò la fortezza all’abate del Monastero di San Nicolò di Catania. Il materiale utilizzato, per la costruzione di questo Castello, è calcarenite gialla e blocchi di calcare bianco; non sono state utilizzate decorazioni, ragion per cui si può ammirare meglio la sua funzionalità. La struttura si articola su una pianta rettangolare caratterizzata dalla presenza di due torri; la realizzazione di finestre disposte in alto ed in basso fa dedurre che anticamente era organizzata in più piani. Raggiungere la fortezza, oggi abbandonata, è semplice: basta percorrere la strada che collega Gela a Catania e dopo 10 chilometi, in contrada Spadaro, si innalza il Castelluccio. (15 min)
Castelluccio di Gela
SP83
Il Castelluccio, come viene comumente chiamato dagli abitanti, è un Castello di Gela che si innalza su una collina gessosa tale da permettere un panorama unico. Anticamente la fortezza, nominata anche Castello Svevo, veniva utilizzata per controllare il territorio e difenderlo dagli attacchi nemici. Le prime testimonianze storiche documentante risalgono al 1143 quando il conte Simone di Butera, con atto scritto, donò la fortezza all’abate del Monastero di San Nicolò di Catania. Il materiale utilizzato, per la costruzione di questo Castello, è calcarenite gialla e blocchi di calcare bianco; non sono state utilizzate decorazioni, ragion per cui si può ammirare meglio la sua funzionalità. La struttura si articola su una pianta rettangolare caratterizzata dalla presenza di due torri; la realizzazione di finestre disposte in alto ed in basso fa dedurre che anticamente era organizzata in più piani. Raggiungere la fortezza, oggi abbandonata, è semplice: basta percorrere la strada che collega Gela a Catania e dopo 10 chilometi, in contrada Spadaro, si innalza il Castelluccio. (15 min)